12/11/07

L'italica strategia della confusione

giustissime tutte le vostre osservazioni, fratelli..ora poi, che la dinamica del fattaccio è stata almeno un pò chiarita, si chiarisce pure tutto quello che è successo in seguito: notizie nebulose e false fino all'orario d'inizio delle partite, polverone di chiacchiere televisive atte a creare confusione e a difendere, in qualche modo, le forze dell'ordine; quando poi sono arrivate le notizie sulle proteste violente di alcune tifoserie, tutti giù ad attaccare gli ultras italiani, esattamente quello che volevano. L'importante era evitare un'analisi seria e mirata su quello che è successo, e gli ultras in rivolta hanno fatto alla bisogna.
Credo che siamo tutti d'accordo: l'omidicio di quel ragazzo è un fatto di cronaca che non deve essere relazionato al problema del tifo violento in Italia.
Di risse occasionali tra poche persone ne succedono a centinaia ogni giorno, in ogni dove e per svariati motivi. Quello che è inconcepibile è che vi siano dei rappresentanti delle forze dell'ordine abilitati a portare armi da fuoco pur non essendo in grado di farlo. E' inconcepibile che in una nazione che si definisce democratica si cerchi d'insabbiare a chiacchiere un problema reale e molto serio.
Le forze dell'ordine si distinguono spesso per la propria incapacità a gestire le manifestazioni di piazza, per l'arroganza con cui trattano i civili che fermano per controlli ai posti di blocco come se questi ultimi fossero a priori colpevoli di qualcosa. Chi ricordava i fatti di Genova ha colto nel segno: altro che ultras violenti e degenerati, il problema riguarda cose molto più serie, e non me ne vogliate per questa mia affermazione, o fratelli di malatìa. Ma questa non è la sede giusta per parlare dei misfatti della polizia e del governo durante il G8 di Genova. Mettiamola allora in modo più semplice, tralasciando le ideologie le utopie personali: se si affrontasse il problema in modo serio e se si desse voce alla "gente comune", quella vera, come noi, allora si dovrebbe parlare di test psico-attitudinali più altre prove di abilità da effettuare annualmente, se non addirittura semestralmente, a cui gli agenti di Polizia, ecc. abilitati a portare armi da fuoco dovrebbero essere sottoposti obbligatoriamente, affinchè la cittadinanza si senta al sicuro non solo dai delinquenti, ma anche dalle guardie pericolose. Invece di arruolare masse di ignoranti che poi si sentono come i Cristi in terra una volta indossata l'uniforme della Benemerita o della Benedetta, bisognerebbe operare un'attenta selezione del personale, pagarlo meglio, affinchè si abbiano dei seri professionisti per le strade e non degli incompetenti. Ma figuriamoci se un qualsiasi governo, composto da gente marcia fino al midollo, possa mai pensare a fare una cosa del genere. Si parla tanto degli stadi all'inglese, ma non si parla mai del fatto che i Bobbies britannici non portano armi da fuoco addosso, e che le usano solo in casi estremi, dei quali comunque devono rendere seriamente conto ai loro superiori e alla società tutta. Per non dire poi della gentilezza con cui i Bobbies trattano i cittadini, almeno fino a quando non riscontrino irregolarità, crimini e quant'altro.
Il fatto è che in questa nazione il concetto di mafia ha tante sfaccettature: è possibile che per ore non si siano raccolte testimonianze attendibili e che molti potenziali testimoni abbiano dichiarato di non aver visto e sentito niente? Secondo me la cosa si spiega col fatto che chi ha commesso una cazzata ingiustificabile è stato un poliziotto. Lo stesso dicasi per l'affanno a tratti ridicolo e delirante con cui una pletora di merdacce del mondo della televisione hanno cercato di spostare l'attenzione su altri fatti.
In tutto questo, se si torna al mondo del calcio, chi lo prende a quel servizio sono i tifosi come noi, malati di Napoli e di pallone, Ultras non nel senso violento del termine, sempre più minacciati dalle Pay Tv che in casini del genere ci sguazzano ad arte. Già, noi, la gente "normale", quella riempita di leggi inique ed esagerate che riguardano solo noi, perchè chi le elabora non ne verrà mai toccato e chi deve farle rispettare sembra non dover mai essere passibile di critiche o proteste, manco fossero tutti dei camorristi di quartiere.
SOLO NAPOLI

4 commenti:

Anonimo ha detto...

è vero, questo delitto andrebbe scisso dal calcio e quanto vi ruota attorno. Però è un dato di fatto: sulla stampa, mentre tutti invocano ulteriori repressioni contro i tifosi, nessuno ammette che sarebbe ora di una seria riforma dei corpi di polizia. Non si può prendere qualunque pecoraro analfabeta, mettergli una pistola in mano e dargli carta bianca su tutto... ma si sa, in Italia vige il dogma dell' infallibilità dei preti e delle guardie, e chi osa metterlo in discussione ?!

Mano de D10S ha detto...

Ribadisco la sensazione di ieri che mi aveva fatto accomunare i fatti di Arezzo con quelli del G8 di Genova. Anzi, ascoltando i commenti di oggi la sensazione si è mutata in pensiero fisso, poichè l'attenzione si è improvvisamente spostata sul tifo violento(!!) ignorando bellamente la morte assurda di un ragazzo che niente aveva a che fare con quelle situazioni. Gli incidenti di Roma hanno fatto solo il gioco di chi già ieri urlava al "sì, ma ora non colpevolizziamo le forze dell'ordine per un errore che può capitare", ed infatti non si parla d'altro che di vietare le trasferte, fermare campionati di B e C (solo ora?!? e il campionato di subbuteo no?!?) e trovare la panacea ai mali di questo calcio. Mah, stavolta il calcio c'entra ben poco, lo sappiamo tutti, ma è troppo semplice non ammetterlo. In particolare, non voglio entrare nel merito della questione che i concorsi per far parte della forze armate siano purtroppo zeppi di ragazzi meridionali analfabeti e disoccupati, che poi si sentono i padreterni con una divisa addosso. Il problema vero è che divengono lo strumento perfetto dei politicanti per esercitare il loro potere, e puntualmente vengono per questo difesi per ogni loro madornale malefatta.
Io vorrei solo sapere perchè sia così semplice il ricorso alle armi in situazioni che non lo richiedono affatto. Le forze dell'ordine ci dovrebbero proteggere e garantire sicurezza. Beh, se mi arriva un colpo al collo "per errore" mentre sono in macchina, allora io tanto sicuro non mi ci sento, checchè ne dicano..

amolamaglia ha detto...

fratelli, penso che siamo fin troppo consapevoli delle cose che succedono in questa nazione...sarebbe bello non esserlo, credo...già, sarebbe bello vivere tali paradossi fino in fondo, in maniera incosciente...ma sapete che vi dico? visto che così non è, restiamo vigili e cerchiamo di non farcelo mettere a quel servizio fiono a quando possiamo, soprattutto in nome di quanto sappiamo da quando siamo nati: amiamo il Napoli, tutto il resto è Nord.. un abbraccio

Minchiosauro ha detto...

A me ricorda il G8 per i suddetti motivi: invece di fare un serio mea culpa sull'inettitudine delle nostre forze dell'ordine,stanno lì a parlare di"vandali,teppisti,ecc. che mettono a ferro e fuoco la città".E non vogliono una commissione di inchiesta su quei tragici avvenimenti perchè"non si possono processare le forze dell'ordine,sarebbe un procedimento a senso unico,ecc.".Come se l'abuso di autorità l'avessero perpretrato i manifestanti o gli ultras,e non gli sbirri.E mi vien da pensare ad Aldrovrandi,la cui famiglia aspetta ancora giustizia.Cosa che non avverrà mai,perchè in Italia non si ammetterà mai che degli sbirri possano aver massacrato di botte un ragazzo.Per i media e le istituzioni questo è inconcepibile,per il cittadino medio no.E poi si lamentano che c'è"scollamento tra società e politica".Chiudo ricordando che,con Giuliani,sono quasi 100 i morti durante le manifestazioni da portella delle ginestre a oggi.E nessuno ha mai pagato per omicidio(di stato).Ora lo sbirro che ha ucciso Sandri pagherà,ma solo perchè la situazione è particolare.E rischierebbe di degenerare molto di più con una lavata di mani