Il lungo addio

E alla fine è arrivato il giorno dell'addio al Pampa.

Domani più che pensare a distruggere i sogni Champions del Milan o a cullare fantomatiche velleità di Intertoto sarà l'occasione di dare il giusto il tributo al giocatore che insieme a Montervino è stata la vera bandiera di questi anni della rinascita calcistica del Napoli.
Al di là delle simpatie o del giudizio tecnico che si può avere per il Pampa, sappiamo tutti che ruolo abbia avuto nella doppia promozione, togliendoci spesso i paccheri dalla faccia, risolvendo partite con la tipica capocciata al 99simo, e soprattutto con l'indubbio ruolo di leader e di chioccia in uno spogliatoio non facile.

E che poi in tante partite i paccheri se li sia meritati lui divorandosi gol a porta vuota (come a Firenze, dove se anche lo stesso Frey lo avesse pagato per segnare, lui avrebbe colpito un piccione appollaiato sulla traversa...) non interessa ora, dimentichiamoci i suoi piedi a ferro da stiro coi quali spediva con leggiadria le palle in curva o i suoi "scatti" degni del peggior bradipo con la sciatica. La maglia l'ha sempre sudata il Pampa, e l'attaccamento alla stessa dimostrata in questi anni ha cancellato i tristi ricordi dei numerosi mercenari sbarcati qui negli anni passati.
Non dimenticate che è stato il primo giocatore a firmare per una società che ancora non esisteva, e lui stesso al termine della partita col Genoa dello scorso anno durante l'intervista ricordava i momenti in cui c'erano solo lui, Montervino e Montesanto, con Carmando che andava a comprare i palloni (e naturalmente io e Cipollone, a queste parole, eravamo abbracciati e commossi in una scena pessima, come sempre...).
E per una volta farò anche finta di non incazzarmi per tutti gli occasionali di rito che saranno allo stadio domani, il Pampa meritava uno scenario del genere per il suo addio. Le commozione di Marino in diretta radiofonica quando annunciava che Sosa sarebbe tornato in Argentina a fine stagione sarà quella di tutti quelli che gli hanno voluto bene in questi anni, nonostante tutto, nonostante la sua pettinatura a zoccola dell'Ikea in capa.

Ciao Pampa, e grazie. Chi ama non dimentica davvero.